martedì 10 luglio 2018

Cantare senza contrarre il viso e mantenendo il suono proiettato


Con questo post voglio rispondere a Maria Isabel che mi ha contattato dalla meravigliosa Valencia, inviandomi un breve video mentre canta e ponendomi delle domande sulla tecnica, in particolare sulla difficoltà a cantare con il viso disteso e a tenere i suoni proiettati in avanti. Una delle difficoltà in cui possono incorrere alcuni cantanti (ma non solo, anche in chi utilizza la voce a fini professionali o nella gente comune) è quello  di avere la tendenza a stringere o tendere troppo la bocca mentre si parla o si canta, con la conseguenza di tenere tesa la mandibola. La conseguenza è una difficoltà nell’articolazione, nella fluidità, nella chiarezza della parola e tensione vocale.
A questo proposito ricordo un esercizio che mi indicò diversi anni fa una bravissima logopedista con cui feci dei percorsi formativi: mi spiegò di porre una matita in mezzo ai denti per mantenere ampia l'apertura, per "aprire la gola" e per rilassare i muscoli del viso e del collo. Tenere una matita tra i denti (senza stringerla forte) è utile inoltre per rilassare i muscoli della mascella, per rilassare il muscolo “temporalis”, che si estende come una sorta di ventaglio dalle tempie fino ad al retro della testa. Questo esercizio, scoprii successivamente, viene anche consigliato in chi soffre di male di testa e cefalea, nella situazione ad alto stress, ansia, stanchezza si tende infatti in modo involontario a stringere i denti o tenere la mascella indurita. Per ridurre la tensione a carico dei muscoli si usa fare stringere dolcemente una matita tra i denti, questo gesto aiuta a  rilassare i muscoli della bocca e masticatori, riducendo la tensione del muscolo temporalis. È un semplice esercizio utile anche contro tensione muscolare sul collo, fattore determinante nel canto.
Nello specifico con alcuni allievi chiedo di fare in questo modo:


  1. Porre una matita tra i denti e stringerla dolcemente




2. Tenendo la matita tra i denti, vocalizzare sulla vocale I, proiettandola in avanti con l’idea di volerla appoggiare sugli zigomi, come se si volessero “riempire gli zigomi di aria”. Raccomando la vocale I chiara e non un surrogato.

 Ricordarsi di mantenere la voce sempre in avanti con continuità di fiato, su un unico flusso, la voce si localizza in questo modo nella “maschera”, nella parte medio-alta del volto. Consiglio successivamente di esercitarsi a pronunciare la altre vocali, sempre mantenendo viva l’immagine sopra descritta, ovviamente  per alcune vocali sarà più difficile, ma saranno tutte avanti e impostate.


Considerazioni

Questo esercizio serve come feedback sensoriale da mantenere poi anche nel canto l’idea di suono proiettato in avanti "come per riempire la parte alta degli zigomi", evitando di fare cadere troppo la mandibola o di arretrare il suono. L’esercizio consente di pensare alla "linea del suono" a livello della zona alveolare, sopra i denti incisivi superiori, facendo attenzione che il suono non vada indietro verso il palato molle, ma sempre avanti e sui denti. L'’idea deve essere non di vare un vovione ma di una pronuncia piccola e un suono leggero e fluttuante, come se rimanesse appeso alla cupola sopra ai denti superiori. (parte superiore e anteriore del palato) e si appoggiasse alla parte frontale del volto. E' possibile poggiare le dita sulla parte alta degli zigomi e pensare di farli vibrare con il suono, utili sono anche dei massaggi agli zigomi sia con movimenti rotatori che non l'idea di impastarli.

Usando l’esercizio della matita tra i denti, salendo in acuto (e successivamente senza la matita) è necessario dare scarico alla voce, come se esplodesse in fuori. Questo mantenendo l’orizzontalità della linea superiore sopra al labbro superiore, ma non quella inferiore, che resta morbido come la mandibola. L’ampiezza sonora salendo agli acuti  si svolge penando di alzare tutta l’arcata degli zigomi, concentrando la pronuncia ampliando la base superiore della sugli zigomi e idealmente andando ad ampliare anche la zona verso le orecchie (ma attenzione a non arretrare il suono che va proiettato sempre avanti). Non stirare tutta la bocca in orizzontale la tenere l’orizzontalità nella parte superiore della bocca-zigomi e la verticalità nella parte medio-inferiore della bocca. Un magnifico esempio si può trovare qui: 

 

http://www.youtube.com/watch?v=no87sm0rGSQ 

 

 


Teresa Berganza stottolinea alla cantante mentre va in acuto di allargare  e alzare  i muscoli facciali all’altezza degli zigomi, mantenendo e gradualmente aumentando l'ampiezza verticale della bocca, ovvero rilassare mento e mandibola, con l’idea di “mordere una mela” o pensando al gito di fiato. 

Spero di essere stato utile, a presto!

Andrea