martedì 21 novembre 2017

Esercizio per immascherare il suono

Ciao a tutti, mi avete scritto in tanti chiedendomi consigli sul suono in maschera, su come renderlo "a punta, a fuoco, omogeneo e girato in avanti.
Ho preparato questo post con scopo sempre puramente didattico, per offrire delle immagini e degli esercizi che spero possano essere di aiuto, prendendoli dalla mia pratica ed esperienza.In questo post userò una terminologia semplice e alla mano, ciò per rendere i concetti accessibili a tutti.
Per sperimentare le risonanze in maschera mi avvarrò del gesto spontaneo che si effettua quando si ha male di testa o ci si concentra e si mettono due dita tra gli occhi. Sfruttando questa imamgine sugerisco di porre le dita tra i due occhi e pronunciare la sillaba MI o NI, avendo cura  di farla risuonare proprio dove abbiamo posto le dita. Prolungare il suono il più possibile e sfruttare il feedback sensoriale. 



Successivamente cantare su vocalizzo di terza ascendente, oppure di quinta  sulla sillaba NI o MI avendo attanzione di fare risuonare tutte le note del vocalizzo "in mezzo agli occhi", sentire sempre lo squillo, lo "schiocco" del suono che "batte in avanti". Tutti i suoni sono in avanti e si concentrano nella zona tra gli occhi. Il suono è sempre avanti e in alto provate a pronunciare una M mantenendo la punta della lingua morbida e appoggiata ai denti inferiori, lasciando espandere la risonanza della M come se diceste "MMMMMMHHHH ce buono!". Ascoltate come il suono si concentra in avanti.







 La direzione del suono deve essere sempre tutta fuori e avanti, spesso suggerisco di pensare ad una strada piana e ampia verso l'estrno del volto. Dunque fissata la risonanza in avanti "in mezzo agli occhi" (all'inizio tenete sempre due dita) pensare ad una direzione orizzontale e sempre avanti del suono, come se la  voce seguisse una linea sempre dritta e in avanti, senza arresti e inceppamenti ma con continuità. Ho suggerito, con esiti positivi, agli allievi di pensare una volta percepito il suono tra gli occhi di afferrare idealmente il suono con le dita e tirarlo sempre avanti, come se fosse una pasta morbida, seguendo la direzione di un filo orizzontale. Si può lavorare in questo modo sia sul parlato che sul canto, ad esempio pronunciare parlando la sillaba BI-LI oppure RI o VI per più volte mantenendo sempre le immagini sopra espresse. Si può passare anche a parlare recitando delle frasi e poi arrivare a piccoli pezzi cantati. Curate sempre il suono che picchia avanti e la direzione orizzontale in fuori e avanti e l'idea di tirare morbidamente la vostra voce fuori seguendo una ideale linea orizzontale all'altezza degli occhi. E' utile non pensare a tante sillabe e suoni diversi ma una volta agganciata la prima sillaba o suono cantato in avanti le altre seguono la linea orizzontale in fuori, seguendo la scia del primo.

Nota: nel posare e accompagnare il suono "tra gli occhi" contemporaneamente rilassate la madibola:



 Per impostare un brano in maschera consiglio di lavorare su questi passaggi:

1. Leggere il testo impostandolo in avanti secondo quanto abbiamo detto;
2. Cantare tutto il pezzo solo sulla M o N (esercizio del muto), mantenendo l'idea del suono tra gli occhi e avanti;
3. Cantare tutto il brano sulla vocale I curando la continuità del suono: si fissa la prima I e la si trascina per tutte le frasi con l'idea della linea immaginaria orizzontale.


Suggerisco poi di sperimentare anche questo altro esercizio: poggiare le dita delle mani come se volessimo masaggaire le tempie, mentre si canta sperimentare che il suono si espande nei due terzi superiori del volto come nelle immagini che propongo. Mantenete sempre la posa del suono iniziale in avanti in mezzo agli occhi con direzione in fuori e lasciate che i suono riempiano anche tutto il volto: fronte, tempie, ali del naso, zigomi.





 Spero di esservi stato utile, come sempre ripeto che è importante essere seguiti almeno all'inizio da un docente.
A presto!
Andrea