mercoledì 16 dicembre 2015

Respirazione costo-diaframmatica e suoni in maschera nella musica leggera



Mi scrive Lara da Torino:
Gentilissimo Maestro Cattaneo, complimenti per il blog e per la competenza! Le scrivo per chiederLe due consigli, se posso. Il primo riguarda la respirazione: la mia insegnante mi dice di mandare aria nella pancia e di gonfiare il ventre perché così il diaframma si abbassa, ma dopo due anni ancora non mi trovo localmente al meglio. La seconda cosa che chiedo è se mi può aiutare a capire come fare risuonare la voce in maschera, senza però che chiuda la gola e stringa i suoni, studio musica leggera, non vorrei una voce lirica o snaturata. Spero mi possa aiutare…
Gentile Lara,
grazie innanzitutto per i complimenti, quello che posso fare è offrire dei suggerimenti considerando il limite del canale virtuale, sarebbe preferibile sempre un contatto diretto con l’allievo/a. Le consiglio di affrontare le perplessità con l’insegnante che la sta seguendo , risponderò comunque alla richiesta che mi ha fatto.  In merito alla domanda sulla respirazione “di pancia”, invito a leggere i post precedenti in cui ho affrontato questo aspetto. La respirazione “gonfiando attivamente la pancia” è corretta per molte discipline olistiche o per alcuni sport che non richiedono un’attività importante del diaframma. Per quel che riguarda il canto il potenziamento del diaframma è fondamentale. Detto in parole semplici se Lei inspira gonfiando attivamente la pancia facendola protendere in giù e in fuori è vero che il diaframma scende, ma non si allarga lateralmente, non si distende, non si apre. Pensi al diaframma come ad un telo elastico: bisogna attivarlo attraverso una respirazione costo-diaframmatica, ovvero allargando la base del torace (le ultime costole lateralmente) e lasciando allo stesso tempo che il diaframma si distenda in basso. In questo modo come un telone elastico si viene a creare una base corretta e attiva per cantare, non si emette la voce su un diaframma  disceso ma inattivo come nella respirazione che mi risporta, il cantante deve allenare il proprio corpo in f8unzione del canto non di una meditazione o di uno sport. Spero con questo di averLe chiarito il primo punto.
In merito ai suoni in maschera ovvero sgravati dalla gola gli esercizi sono moltissimi e dipendono sempre dal tipo di allievo/a che si ha di fronte. Tuttavia Le spiego per la musica leggera due esercizi base che potrebbero aiutarLa. Consideri che la base è sempre una corretta inspirazione costo-diaframmatica, Le chiederò  di esagerare alcuni movimenti al fine di poter percepire la voce “in maschera”. 

1  Esercizio sul muto con la M: disponga il volto ad un’espressione  di gaio sorriso interno, faccia questo senza stirare la bocca tendendola piuttosto alzando gli zigomi con movimento in alto e indietro. Le offro un’immagine: la bocca a riposo e sotto con zigomi elevati e sorriso interno.Facendo ciò può percepire che la sua alringe discende lievemente e che si crea uno spazio dilatato sopra al palato, nel rinofaringe.


Mantenendo sempre questa posizione “ a sorriso interiore con zigomi alti” pronunci una M immaginando di inviarla nella zona compresa tra zigomi e fronte, come nell’immagine sottostante:





Per evitare un attacco duto le consiglio di pronunciare una HM, lasciando uscire sempre aria e lasciando che si espanda sul volto.

Si eserciti su terze proseguendo si semitono in semitono ascendendo e discendendo lungo la tessitura comoda. Mentre sale mantenendo questa posizione “orizzontale e alta” pensi di dare sempre maggiore spazio dietro e nel rinofaringe, il suono lo percepirà sopra al palato e sempre più in alto. 


Sempre mantenendo la posizione a sorriso interno con zigomi alti pronunci la sillaba MI lentamente, ascolti le sensazioni di suono alto, frontale e anteriore che deriva. Si eserciti con questa sillaba su terze, quinte e none, come nell’esercizio precedente. Potrebbe esserLe di aiuto mettere un dito in mezzo alle sopracciglia e pensare di avere un centro in questo punto in cui la voce si dirige. Se non desidera una voce troppo lirica, mantenga la mandibola morbida senza farla scendere troppo e pronunci molto tutte le vocali IEAOU mentendole nella risonanza della MI, senza farle andare indietro o cadere giù in gola. Percepirà un senso di ampiezza in alto e di suono “in fuori”. Prima di studiare un pezzo lo vocalizzi una o due volte con la M mantenendo la posizione a "sorriso interiore con zigomi alti" e poi lo canti mantenendo la risonanza che ha sperimentato.

Ho cercato di essere più chiaro possibile, utilizando immmagini e concetti poco tecnici ma spero efficaci  nel darLe questi suggerimenti, mi faccia sapere, buono studio!

Andrea Pietro Cattaneo