Le
tipologie respiratorie
Analizziamo tre tipi di
respirazione più comuni:
- respirazione alta o clavicolare: viene denominata così perché il fiato inspirato si localizza nella parte alta del torace, il petto e lo sterno si alzano vistosamente mentre l’addome è fortemente contratto. Ne deriva un senso di rigidità toracica che si ripercuote inevitabilmente anche sulla laringe e sul collo rendendo il canto strozzato, teso, soffocato e difficoltoso. Nella respirazione alta si crea uno sbilanciamento verso l’alto per eccesso di contrazione sia dei muscoli addominali, che vengono ipertesi, sia del torace, che si contrae eccessivamente. E’ la tipica postura “Petto in fuori e pancia in dentro”, l’aspetto è rigido, così come lo è il canto che deriva da questo squilibrio muscolare e respiratorio.
Nella
figura la freccia indica che gli
addominali sono fortemente contratti e il torace tenuto rigidamente su, la zona
coinvolta nel respiro è quella alta, l’aria si concentra nell’alto torace
- respirazione bassa o addominale: consiste nel gonfiare in inspirazione esclusivamente l’addome mentre il torace e le costole rimangono inerti. I muscoli addominali perdono tonicità e si rilasciano totalmente mentre il fiato gonfia la pancia, perdendo la loro funzione di contenimento delle viscere. Questa rilassatezza eccessiva da alla persona un aspetto fiacco oltre che un addome prominente, tale metodologia respiratoria prevede che si gonfi molto la pancia, come un palloncino, ma gli effetti sul canto sono a dire poco deleteri.
Nella
figura la freccia indica che i muscoli
addominali cedono, la zona coinvolta nel respiro è quella bassa, l’aria si
concentra nell’addome e il torace si chiude rattrappendosi in avanti
3.Respirazione costo-diaframmatica (o
diaframmatica): consiste nello sfruttare la parte più capiente dei polmoni
che è quella bassa, quindi nel riempire bene tutto il torace, ponendo
particolare attenzione ad allargare la base del torace cioè le ultime due o tre
costole (chiamate fluttuanti), creando
una base larga .
Nella figura le frecce indicano che la zona
coinvolta nella respirazione è quella
medio-bassa del torace
La respirazione
costo-diaframmatica (o semplicemente chiamata diaframmatica) è il tipo di
respirazione che il cantante deve apprendere se vuole cantare bene, senza
sforzo, con il minimo impiego di energia e la massima resa. Da questo tipo di
respirazione ne troverà giovamento l’intero corpo, poiché l’ossigenazione sarà
favorita così come il ripristino delle funzioni dei muscoli addominali e del
torace. Come vedremo in dettaglio più avanti il cantante deve imparare a:
-
realizzare una
respirazione basso - toracica che assicuri una corretta quantità di aria
richiesta dalla prestazione vocale, curando di aprire bene il torace nella sua
parte bassa, evitando respirazione troppo alta e superficiale (che fa partecipe
solo il petto e le costole alte) sia una respirazione bassa (che lascia inerte
la cassa toracica e il diaframma). E’importante apprendere una respirazione ampia, profonda e larga che
coinvolga anche la parte bassa dei polmoni (che è quella più estendibile) e che
allarghi le costole fluttuanti.
-
porre attenzione
a mantenere l’apertura costale inferiore ottenuta con l’inspirazione
evitando che il torace si sgonfi subito, educare quindi il nostro corpo a
coordinare l’antagonismo tra muscoli addominali e muscoli del torace. Dosare il fiato e cantare sul fiato significa
questo: essere in grado di gestire l’uscita del fiato “frenando” la chiusura
immediata del torace e la risalita del diaframma (senza però trattenere in
fiato ma lasciando che esso esca liberamente).
Il cantante arriva alla capacità
di gestione del fiato solamente dopo avere esercitato e allenato correttamente
le singole fasi della respirazione, più costante sarà l’allenamento prima il
corpo automatizzerà e imparerà a coordinare certi movimenti.
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