martedì 9 aprile 2013

Breve riassunto




A questo punto fissati i principi generali ed esposti alcuni esercizi di base per allenare la nostra voce desidero semplificare i concetti esposti nel libro con la frase “Uno, due, tre…si canta!”…e proporre uno schema spero simpatico che aiuti a memorizzare in concetti principali.

1.  Respira:
Allargando bene le ultime costole, come se si avesse una fisarmonica che si apre orizzontalmente,
ed ampliare poi anche la zona media e superiore del torace;



2.  Sostieni

Facendo rientrare un po’ la zona epigastrica, tirare in su la pancia per sostenere il diaframma e polmoni, come se si avesse un vassoio che sostiene;


3.  Appoggia e canta

Mantenere la base allargata, cioè le costole distese, pensare alla dimensione orizzontale, ed allo stesso tempo pensare alla verticalità cioè al fiato che esce continuo, idea del ventilatore;






 
Sinteticamente il gesto vocale si fonda su due piani , uno orizzontale  e uno verticale che vanno sincronizzati:
  1. direzione orizzontale: attacco del primo suono lontano e in alto dove risuona la N, pensare sempre al fiato continuo che esce in fuori e davanti al viso. Tutti i suoni successivi sono nella stessa altezza e posizione ;
  2. direzione verticale e in basso : la mandibola e il mento  contemporaneamente si abbassano, questo evita di schiacciare il suono nel naso, dona rotondità e senso di proiezione del suono in tutto il viso.  Importante non fare scendere il suono con il movimento della mandibola ma mantenerlo alto e leggero.

Prima si fissa la posizione alta del suono ( idea della N,  di una bocca posta tra occhi e naso, dello starnuto ), poi si trova la rotondità attraverso l’abbassamento della mandibola e del mento.



E’ assolutamente necessario abbassare la mandibola, altrimenti il suono si schiaccia e diventa un suono soltanto nasale, sintetizzando si potrebbe dire pensare fuori e alto (N) e pensare in giù e in basso ( mandibola).
 

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