A questo punto fissati i principi generali ed esposti alcuni
esercizi di base per allenare la nostra voce desidero semplificare i concetti
esposti nel libro con la frase “Uno, due, tre…si canta!”…e proporre uno schema
spero simpatico che aiuti a memorizzare in concetti principali.
1. Respira:
Allargando bene le ultime costole, come se si avesse una fisarmonica che si apre orizzontalmente,
ed ampliare poi anche la zona media e superiore del torace;
2. Sostieni
Facendo rientrare un po’ la zona epigastrica, tirare in su
la pancia per sostenere il diaframma e polmoni, come se si avesse un vassoio che sostiene;
3. Appoggia
e canta
Mantenere la base allargata, cioè le costole distese,
pensare alla dimensione orizzontale, ed allo stesso tempo pensare alla
verticalità cioè al fiato che esce continuo,
idea del ventilatore;
Sinteticamente il gesto vocale si fonda su due piani , uno
orizzontale e uno verticale che vanno
sincronizzati:
- direzione orizzontale: attacco del primo suono lontano e in alto dove risuona la N, pensare sempre al fiato continuo che esce in fuori e davanti al viso. Tutti i suoni successivi sono nella stessa altezza e posizione ;
- direzione verticale e in basso : la mandibola e il mento contemporaneamente si abbassano, questo evita di schiacciare il suono nel naso, dona rotondità e senso di proiezione del suono in tutto il viso. Importante non fare scendere il suono con il movimento della mandibola ma mantenerlo alto e leggero.
Prima si fissa la posizione alta del suono ( idea della N, di una bocca posta tra occhi e naso, dello
starnuto ), poi si trova la rotondità attraverso l’abbassamento della
mandibola e del mento.
E’ assolutamente necessario abbassare la mandibola, altrimenti il suono
si schiaccia e diventa un suono soltanto nasale, sintetizzando si potrebbe dire
pensare fuori e alto (N) e pensare in giù e in basso ( mandibola).
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