Mi scrive Lara da Torino:
“Gentilissimo Maestro Cattaneo,
complimenti per il blog e per la competenza! Le scrivo per chiederLe due
consigli, se posso. Il primo riguarda la respirazione: la mia insegnante mi
dice di mandare aria nella pancia e di gonfiare il ventre perché così il diaframma
si abbassa, ma dopo due anni ancora non mi trovo localmente al meglio. La
seconda cosa che chiedo è se mi può aiutare a capire come fare risuonare la
voce in maschera, senza però che chiuda la gola e stringa i suoni, studio
musica leggera, non vorrei una voce lirica o snaturata. Spero mi possa aiutare…”
Gentile Lara,
grazie innanzitutto per i
complimenti, quello che posso fare è offrire dei suggerimenti considerando il
limite del canale virtuale, sarebbe preferibile sempre un contatto diretto con
l’allievo/a. Le consiglio di affrontare le perplessità con l’insegnante che la
sta seguendo , risponderò comunque alla richiesta che mi ha fatto. In merito alla domanda sulla respirazione “di
pancia”, invito a leggere i post precedenti in cui ho affrontato questo
aspetto. La respirazione “gonfiando attivamente la pancia” è corretta per molte
discipline olistiche o per alcuni sport che non richiedono un’attività
importante del diaframma. Per quel che riguarda il canto il potenziamento del diaframma è fondamentale. Detto in parole semplici se Lei
inspira gonfiando attivamente la pancia facendola protendere in giù e in fuori è vero che il
diaframma scende, ma non si allarga lateralmente, non si distende, non si apre.
Pensi al diaframma come ad un telo elastico: bisogna attivarlo attraverso una
respirazione costo-diaframmatica, ovvero allargando la base del torace (le
ultime costole lateralmente) e lasciando allo stesso tempo che il diaframma si
distenda in basso. In questo modo come un telone elastico si viene a creare una
base corretta e attiva per cantare, non si emette la voce su un diaframma disceso ma inattivo come nella respirazione che mi risporta, il cantante deve allenare il proprio corpo in f8unzione del canto non di una meditazione o di uno sport. Spero con questo di
averLe chiarito il primo punto.
In merito ai suoni in maschera
ovvero sgravati dalla gola gli esercizi sono moltissimi e dipendono sempre dal
tipo di allievo/a che si ha di fronte. Tuttavia Le spiego per la musica leggera
due esercizi base che potrebbero aiutarLa. Consideri che la base è sempre una
corretta inspirazione costo-diaframmatica, Le chiederò di esagerare
alcuni movimenti al fine di poter percepire la voce “in maschera”.
1 Esercizio sul muto con la M:
disponga il volto ad un’espressione di
gaio sorriso interno, faccia questo senza stirare la bocca tendendola piuttosto
alzando gli zigomi con movimento in alto e indietro. Le offro un’immagine: la
bocca a riposo e sotto con zigomi elevati e sorriso interno.Facendo ciò può percepire che la sua alringe discende lievemente e che si crea uno spazio dilatato sopra al palato, nel rinofaringe.
Mantenendo sempre questa
posizione “ a sorriso interiore con zigomi alti” pronunci una M immaginando di inviarla
nella zona compresa tra zigomi e fronte, come nell’immagine sottostante:
Per evitare un attacco duto le consiglio di pronunciare una HM, lasciando uscire sempre aria e lasciando che si espanda sul volto.
Si eserciti su terze proseguendo si semitono in semitono ascendendo e discendendo lungo la tessitura comoda. Mentre sale mantenendo questa posizione “orizzontale e alta” pensi di dare sempre maggiore spazio dietro e nel rinofaringe, il suono lo percepirà sopra al palato e sempre più in alto.
Si eserciti su terze proseguendo si semitono in semitono ascendendo e discendendo lungo la tessitura comoda. Mentre sale mantenendo questa posizione “orizzontale e alta” pensi di dare sempre maggiore spazio dietro e nel rinofaringe, il suono lo percepirà sopra al palato e sempre più in alto.
Ho cercato di
essere più chiaro possibile, utilizando immmagini e concetti poco tecnici ma spero efficaci nel darLe questi suggerimenti, mi faccia sapere,
buono studio!
Andrea Pietro
Cattaneo