Ciao a tutti mi avete scritto e inviato molte richieste in merito all’ultimo post sull’uso della sillaba UO. Ho avuto modo di constatare che alcuni di voi hanno assolutizzato questo suggerimento per cui la voce risulta un po’ appesantita. Si tratta come spesso ripeto di suggerimenti che offro sulla base delle vostre richieste, ma raccomando vanno sempre contestualizzati con la guida di un insegnante. Come ho espresso molte volte e ho riportato nel mio libro la base di tutto per impostare la voce sono la respirazione, il sostegno e l’appoggio. In merito alla voce essa prima deve trovare la punta, l’altezza e la proiezione, e’ necessario creare un suono alto e aereo sganciato dalla gola. Personalmente ho sempre trovato meraviglioso l’esercizio sulla HN (una N ipernasalizzata). Come se il suono nascesse in alto nella testa, e fosse dominato da lì, lasciando sotto tutto morbido. La hn risuona alta e avanti quasi all’attaccatura della fronte. All’inizio e’ importante pensare che il suono nasca già in quella posizione e non venga portato su. Potete trovare nei post precedenti sufficienti spiegazioni, non serve che mi ripeta. Alcuni allievi hanno trovato utile il
suggerimento di pensare al suono come una sorta di bollicina che nasce già alta nella testa, che si può localizzare con la HN e che fluttuando sempre in alto si espande poi in ogni direzione a 360 gradi : davanti al volto, sopra e dietro la testa e in basso verso la gola. Ad essere più creativi e fa fantasiosiosi si può pensare che il nostro cervello sia la voce è da lì si espande. :-)).
Ripropongo l’esercizio sulla HN con bocca aperta e mandibola abbassata e rilassata, da vocalizzare su terze e su quinte oppure su quinte discendenti, pensando proprio all’immagine della piccola
bolla o una sfera di luce che una volta isolata in alto e sospesa emana energia e suono in tutte le direzioni. Solamente dopo si può pensare alla qualità del suono secondo il repertorio e il genere attraverso un uso consapevole e mirato dei risuonatori (ad esempio per la voce lirica con risuonatore verticalizzato, allungato ma ampio con l’uso della UO ad esempio; oppure risuonatori a sorriso per un repertorio più leggero, ecc. ) Un bravo cantante deve sapere modellare con flessibilità la propria voce secondo repertorio, il colore che vuole dare, il volume, l’intensita, l’emozione che desidera esprimere. Aiutandosi anche con il corpo e la mimica del volto, dal pensiero di ciò che si desidera comunicare. Il cantare significa entrare in contatto con le proprie emozioni, sentirle e saperle modella re con questo strumento meraviglioso che e’ la voce. Il canto all’inizio va pensato è allenato per coordinare tanti aspetti ma poi gradualmente tutto si integra e cantare diventa una seconda natura. Ci vogliono però tempo e costanza non si impara a cantare solamente attraverso un esercizio o curando qualche aspetto specifico ma si parte dalle basi e gradualmente si procede. Non va persa mai però l’intenzionalità nel cantare con lo studio dello spartito, delle intenzioni dell’autore, il rispetto per i segni di dinamica e agogica, e così via.
Vi lascio presto un’immagine semplice, fatemi sapere :-)
Quando vi esercitate sulla HN con bocca aperta pensate sempre al flusso di aria continuo come se foste dei ventilatori, senza interuzione. Fermatevi anche a sentire che la Hn vibra nel triangolo che ho posto in figura. :-)
Nessun commento:
Posta un commento