lunedì 9 gennaio 2017

Canto pop e canto lirico: le differenze sostanziali nell'impostazione




Mi scrive Alice da Bari chiedendo se posso spiegare la differenza tra canto pop e lirico e chiarire ulteriormente, magari con qualche immagine, il suono definito impostato e avanti con il famoso “giro di fiato”. 

La differenza tra suono impostato per il pop e un suono più classico o lirico richiede un’analisi molto articolata e approfondita, risponderò in modo conciso  e soprattutto pratico, cercando di sciogliere il dubbio di Alice. Come sempre la scelta di una terminologia semplice è stata fatta consapevolmente per fini didattici. 

La differenza nell’impostazione di una voce pop oppure lirica risiede nel modellamento del vocal tract, ovvero si allena il cantante a modificare l’apparato vocale in maniera differente:  in particolare la laringe e il palato  molle (quello posteriore chiamato anche velo palatino), il palato duro (centrale che forma la cupola) e quello più anteriore (verso gli incisivi superiori ). 

Nota: il vocal tract  è un insieme di strutture  anatomiche: cavità laringea, cavità faringea, rinofaringe e seni paranasali, lingua, palato molle e duro, labbra, guance.

Consiglio questo semplice esercizio: con la punta della lingua scorrere tutta la parete del palato dalla parte posteriore a quella anteriore, è così possibile avere un’idea pratica e concreta di quanto stiamo trattando, inoltre ciò serve a creare consapevolezza delle proprie forme interne. Il suono fa esattamente il giro che compie la lingua mentre sfioriamo le pareti e giriamo sotto al palato e in avanti, quando cantiamo è utile pensare a questo movimento del suono.

Nel canto pop la laringe resta rilassata e non discende molto, essendo basato sulla pronuncia non serve che il palato assuma una forma arcuata molto ampia,  la bocca tendenzialmente si dispone ad un sorriso accennato con zigomi lievemente alzati e la mandibola resta morbida e flessibile, il suono si dirige anteriormente tra incisivi e radice del naso.  

Nel canto lirico o classico la laringe discende maggiormente, il fiato/ suono deve compiere il giro di fiato che si attua modellando il palato stirandolo dolcemente verso l’alto e dando una forma arcuata,  per poi fare convogliare il suono in avanti tra incisivi e radice del naso. La bocca in conseguenza dell’inarcamento del palato si verticalizza, si veda anche il post precedente. Le voce in questo modo si arrotonda spontaneamente.  Semplificando possiamo pensare a due “direzioni” contemporanee al momento di cantare: 
  •  la laringe e il collo si rilassano e si abbandonano (è utile pensare ad una HOOOO);
  •            mentre la laringe si abbandona abbassandosi,  il fiato/suono sale verso l’alto seguendo la forma del palato che sincronicamente si modella ad arco, il suono trova un focus nella zona frontale tra incisivi e radice del naso (ricordo che dietro ad essi gli spazi sono ampi e elevati con forma a cupola). E’ utile l’immagine di pensare ad un palato che si eleva molto in alto, a volte simpaticamente suggerisco l’immagine di avere una ventosa sulla testa che aspira in alto il palato e il suono, alla fine del post ho inserito delle immagini che ho preparato per rendere nella pratica i concetti. Un altro suggerimento utile è stato quello di pensare alla diade laringe/palato come ad una molla le cui estremità si allontanano in maniera opposta, dunque attenzione a non fare salire la laringe mentre compiamo il giro di fiato.

    Posto alcuni consigli pratici come Alice mi ha chiesto scrivendomi alla mail:

    •  provare ad aspirare aria dalla laringe alla cupola centrale del palato: in questo modo atteggiamo gli organi per produrre la voce  più rotonda.
    •   Esercitarsi su una M, al momento di produrla mentre la laringe si rilassa contemporaneamente pensare al fiato/suono che salendo si modella parallelamente con il palato che prende forma ad arco, suggerisco agli allievi di pensare che fiato e palato sincronicamente vanno a creare il suono. Il palato è come cassa di risonanza molto morbida e flessibile che si alza e si abbassa secondo il bisogno del cantante: più si sale in acuto e più si pensa al suono che gira sotto al palato che parallelamente si modella atteggiandosi a cupola. In conseguenza a ciò la bocca si verticalizza. Il suono va concentrato in avanti tra incisivi anteriori e radice del naso: spesso si sperimenta una vibrazione intensa e piacevole delle labbra, significa che stiamo cantando nella “maschera”.
    • Utile è l’immagine del suono come una pallina in equilibrio sul fiato , su questo zampillo di aria che sale e discende ciclicamente donando al suono qualità di plasticità e morbidezza. I lettori possono riferirsi alle immagini che ho più volte utilizzato sia nel mio libro che sul blog come ad esempio l’idea del suono che segue il movimento di una ruota salendo e discendendo.

     
    Questa in poche parole la differenza sostanziale tra le due impostazioni restano inalterate le basi: respirazione, appoggio e sostegno.

    Allego alcune immagini che  spero siano utili a comprendere i concetti.


     Nella figura soprastante l'immagine dell doppio movimento: laringe che scende e fiato/suono che salgono lungo tutto l'arco del palato per dirigersi nella parte anteriore di risonanza posta tra incisivi e radice del naso.




     Nell'immagine soprastante l'idea del palato molto arcuato e pensato alto.


    A presto
    Andrea
     

     

18 commenti:

  1. Maestro COMPLIMENTI!! Spiega benissimo...mi piace tantissimo il fatto che usa delle immagini!! So che non è facile rispondere alle domande in modo sintetico ma è questo il bello che trovo nel suo blog: completezza e semplicita! Ho trovato utilissima per me l'immagine del suono che viene come aspirato verso la testa mentre la laringe scende,senza essere forzata ma come se si appoggia,,, ieri a lezione la mia insegnante mi ha fatti i complimenti, l'idea della ventosa è stupenda!! Sono contentissima grazie di cuore!!
    Alice :-)

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  2. Gentile Maestro sono Sabrina da Verona, ho 65 anni, ho trascorso la mia vita immersa nella musica e nella difficile arte del canto. Ho trovato il suo blog grazie ad un' allieva che me ne ha parlato, innanzitutto complimenti per tutta la sua formazione così vasta e rivolta a più settori, si capisce da come Lei scrive che e' una persona sensibile e profondamente attenta agli altri.
    Mi piace il suo blog, mi piace come Lei spiega e tutto il materiale utile che elabora, con stima la continuerò a seguire!
    Sabrina

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    1. Gentile Sabrina, grazie per avermi trasmesso queste belle parole di stima che accolgo con grande piacere!

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  3. Mi chiama Laura da Bolzano studio da tre anni come mezzosoprano, ho iniziato tardi gli studi più che altro per grande passione che ora vorrei diventasse magari un lavoro.
    Le chiedo cosa ne pensa della tecnica di tenere un tappo di sughero in bocca o l'esercizio di soffiare aria con una cannuccia in una bottiglia di acqua per esercitarsi.
    Cordialmente

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    1. Laura, in merito alla sua richiesta le rispondo che, a mio parere, per insegnare possiamo fare riferimento a molte immagini o metodi tramandati nel tempo, come quelli che mi riporta o ne possiamo creare sempre di nuovi. Tutto dipende dal contesto in cui vengono impiegati,sono un fine ma non un obiettivo, certamente possono essere utili per comprendere alcuni aspetti e favorire alcuni obiettivi, ponga però attenzione a non generalizzarli: non si può pensare di cantare mantenendo sempre la poca apertura relativa ad un tappo di sughero in bocca, il canto richiede libertà, gesti morbidi e sciolti. Un cantante deve arrivare a percepire che il volto e il corpo si modellano secondo l'intento e le emozioni che vuole trammettere, tutto il nostro essere partecipa al suono: mente, corpo, spirito e pensieri creano il canto e la parola rendendola espressiva. Non per tutti è adatta l'idea del tappo di sughero, alcuni possono porvare fastidio ad esempio, ma se Lei sente in accordo con l'insegnante che è uno strumento utile,lo impieghi, purtropo non sentendola direttamente posso solamente esprimermi sul piano teorico, se desidera mi mandi un file audio.
      L'idea del tappo in bocca favorisce, se ben fatto, uno spazio interiore morbido e ben dilatato, viene impiegato dunque per favorire l'apertura interna del vocal tract e per mantenetre la bocca tendenzialmente ovale. L'idea di soffiare aria in una cannuccia allena l'espirazione e l'emissione di fiato continuo, ma raccomando che siano sempre attivi la corertta respirazione costo-diaframamtica, sostegno e appoggio per graduare l'uscita del fiato, altrimentila sua durata sarà minima.
      Spero di essere stato utile...mi faccia sapere!
      Buon canto e buon allenamento!

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  4. Mi chiamo Nicoletta e ho scoperto il suo blog da pochissimo tempo....volevo ringraziarla per il valido aiuto che da anche a me, semplice cantante di un coro, con le sue schede, veramente esaustive di qs blog. Grazie! Buon lavoro e ci aiuti sempre coi suoi consigli.

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    1. Gentile Nicoletta,
      grazie a Lei per avermi scritto e per lo stimolo a proseguire, è bello sapere di essere utile. Il canto in ogni sua forma è meraviglioso, anche quello in coro: l'unione delle voci che si mescolano, si intrecciano, si fondono...è per un cantante un'esperienza meravigliosa! Complimenti per questa passione!
      Se posso essere di aiuto o ha bisogno di chiarimenti resto a disposione, sarò lieto di risentrLa.
      Buon canto

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  5. Sono Luca da Bologna, sono baritono e studio da orami cinque anni, ho trovato questo blog e mi si è aperto un UNIVERSO DI CHIAREZZA!Complimenti M° Cattaneo, le spiegazioni sono chiarissime e le immagini veramente ma veramente utili!
    Ho provato gli esercizi sulla respirazione e mi sono reso conto che NON USAVO IL DIAFRAMMA!Ammetto che sto facendo fatica a tenere il torace aperto come Lei indica ma ho sentito la voce diversa e più "facile" anche negli acuti, consideri che ho una voce molto voluminosa.
    Grazie anche da parte mia per tutto il materiale che mette a disposizione e per la condivisione. Le mando un file audio alla mail sono curioso di farLe sentire la mia voce, spero la possa ascoltare.
    P.s: ho ordinato il suo libro e non vedo l'ora di leggerlo :-)

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  6. Luca, grazie per le sue parole, lieto di essere utile. Certamente, mi mandi se desidera gli audio, ascolterò con piacere.
    Mi faccia sapere se il libro Le piace, a presto!

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  7. Buongiorno sono Ivan e scrivo da Lecco studio da quattro anni e mezzo come tenore lirico. Ho visitato il blog e mi sono sorpreso a vedere tutto questi bellissimi contenuti, li voglio leggere con calma. Ho deciso di scrivere per chiedere se mi può aiutare a fare chiarezza sul' appoggio il mio insegnante dice dhe devo spingere con gli addominali fuori e in basso immaginando mk perdoni l' espressione di "andare di corpo", non so sento la voce molto pesante e faccio fatica negli acuti. Non so se sono riuscito a farmi capire ma spero possa darmi anche solo una risposta.
    Grazie

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  8. Buongiorno a Lei Ivan,
    proverò a darLe il mio punto di vista a livello teorico nel modo più semplice possibile, non vedendoLa non mi è possibile valutare obiettivamente cosa Lei faccia a livello pratico, ad esempio se alla spinta verso il basso che mi descrive se lascia prolassare gli addominali verso l'esterno senza il minimo controllo.
    Veniamo a noi: a quanto ho capito mentre canta effettua una spinta verso il basso mantenendo questa dilatazione dell'addome in fuori. A mio avviso tale principio e' dannoso e non funzionale al canto: l'appoggio non si identifica con spinte muscolari ma e' il frutto di una coordinazione tra differenti aspetti.
    Cerco di spiegare brevemente: quando noi inspiriamo correttamente con una respirazione costo-diaframmatica automaticamente andiamo a creare l'appoggio ovvero diaframma ben disteso e torace ampio (grazie all'azione dei muscoli intercostali che mantengono aperto il torace). Quando cantiamo dobbiamo cercare sia di mantenere questa dilatazione del torace e apertura del diaframma (evitando quindi di chiudere subito le costole e fare abbassare lo sterno) sia agire con gli addominali gradualmente verso l'interno per guidare il fiato e dosarlo secondo le nostre esigenze. Gli antichi trattatisti hanno tutti messo in evidenza l'importanza di un torace tenuto su e sostenuto dal basso con gli addominali. Se Lei spinge verso il basso e lascia prolassare l' addome crea solamente tensione e non appoggia i suoni, frutto dell'interazione come spiegato sopra sia del mantenimento dell'apertura del torace sia dell'azione degli addominali verso l' interno. Se spinge solo verso il basso la voce affonda e diventa spoggiata e pesante, come mi riporta.
    Non so se sono riuscito a risponderLe in modo esaustivo e chiaro, mi faccia sapere, a presto.

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  9. Buonasera M°Cattaneo,
    grazie per avermi risposto e chiarito dei dubbi, si è stato molto chiaro nella risposta e Le confermo che faccio ciò che ha descritto: spingo con l'addome in fuori e la mia pancia esce tanto.
    A quanto ho capito devo riprendere in mano tutto perchè anche la mia respirazione è esclusivamente di pancia...il mio torace non si allarga e non uso gli addominali in dentro ma esattamente all'opposto, in fuori.
    Ho cominciato a vedere i contenuti del blog e le schede utilissime! Le scrivo se posso alla mail per chiedere delle specifiche...intanto grazie perchè ho capito moltissime cose!

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  10. Dott. Cattaneo La saluto innanzitutto. ho trovato
    casualmente questo bellissimo blog: complimenti!
    Sono Stefania e vivo a Ferrara, studio canto da quattro anni come soprano al momento drammatico. Le scrivo per chiedere se gentilmente mi indica, proprio in due parole, come prendere una bella respirazione, ho letto gli articoli che ha postato, vorrei solo essere sicura e avere un punto di riferimento che sia breve e funzionale, non so se Le è possibile accogliere la mia richiesta...grazie

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  11. Stefania, Le rispondo con un post sopra in modo ch epossa allegare delle immagini che spero siano utili.

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  12. chiedo che differenza c'è fra tecnica lirica e corale, le spiego. da alcuni anni partecipo ad un corso di canto con insegnante che ha impostazione lirica. partecipo anche ad un'altro coro dove si esegue musica tipo palestrina, de victoria, mozart. il direttore di quest'ultimo coro mi da' indicazioni del tipo : pensa alla e e non alla o quando canti la a, devi fare una scelta fra l'impostazione lirica e corale. cosa significa? ho iniziato a cantare più seriamente dopo i 50 anni. la mia maestra dice che sono un mezzo soprano (ma canto da soprano quasi sempre) e con la voce "scura". grazie

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  13. Salve Gio, mi scusi per il ritardo nella risposta, ho trovato il suo commento solamente ora, complimenti per la passione che nutre e porta avanti nel canto.
    E' difficile poterLe rispondere senza avere maggiori informazioni e dettagli. La tecnica di base è comunque la medesima: una corretta respirazione, sostegno, appoggio del suono. Se essi sono curati si possono poi tranquillamente affrontare differenti repertori e stili, impiegando in maniera differente i risuonatori ed ottenendo effetti vari. Ad esempio mantenere le vocali iù chiare ed una bocca tendenzialmente a sorriso facilita un suono più chiaro ed aereo.
    In merito alla classificazione, personalmente prima di scoprire a quale tipologia una persona appartiene, lascio che siano il tempo e la maturazione vocale a svelarla, non lo faccio io a priori. Spesso hotrovato contralti ad esempio che in realtà sono poi diventati soprani, poichè la tecnica con cui cantavano non era corretta. spero di esserLe stato di aiuto, se ha ulteriori dubbi o domandi mi contatti, risponderò con piacere.

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