Con questo
post voglio rispondere a Maria Isabel che mi ha contattato dalla meravigliosa Valencia,
inviandomi un breve video mentre canta e ponendomi delle domande sulla tecnica,
in particolare sulla difficoltà a cantare con il viso disteso e a tenere i suoni
proiettati in avanti. Una delle difficoltà in cui possono incorrere alcuni
cantanti (ma non solo, anche in chi utilizza la voce a fini professionali o
nella gente comune) è quello di avere la
tendenza a stringere o tendere troppo la bocca mentre si parla o si canta, con
la conseguenza di tenere tesa la mandibola. La conseguenza è una difficoltà
nell’articolazione, nella fluidità, nella chiarezza della parola e tensione
vocale.
A questo
proposito ricordo un esercizio che mi indicò diversi anni fa una bravissima
logopedista con cui feci dei percorsi formativi: mi spiegò di porre una matita
in mezzo ai denti per mantenere ampia l'apertura, per "aprire la gola" e per rilassare i
muscoli del viso e del collo. Tenere una matita tra i denti (senza stringerla forte)
è utile inoltre per rilassare i muscoli della mascella, per rilassare il
muscolo “temporalis”, che si estende come una sorta di ventaglio dalle tempie
fino ad al retro della testa. Questo esercizio, scoprii successivamente,
viene anche consigliato in chi soffre di male
di testa e cefalea, nella situazione ad alto stress, ansia, stanchezza si
tende infatti in modo involontario a stringere i denti o tenere la mascella
indurita. Per ridurre la tensione a carico dei muscoli si usa fare stringere
dolcemente una matita tra i denti, questo gesto aiuta a rilassare i muscoli della bocca e
masticatori, riducendo la tensione del muscolo temporalis. È
un semplice esercizio utile anche contro tensione muscolare sul collo,
fattore determinante nel canto.
Nello specifico
con alcuni allievi chiedo di fare in questo modo:
- Porre una matita tra i denti e stringerla dolcemente
2. Tenendo
la matita tra i denti, vocalizzare sulla vocale I, proiettandola in avanti con l’idea di volerla appoggiare sugli
zigomi, come se si volessero “riempire
gli zigomi di aria”. Raccomando la vocale I chiara e non un surrogato.
Ricordarsi
di mantenere la voce sempre in avanti con continuità di fiato, su un unico
flusso, la voce si localizza in questo modo nella “maschera”, nella parte
medio-alta del volto. Consiglio successivamente di esercitarsi a pronunciare la altre
vocali, sempre mantenendo viva l’immagine sopra descritta, ovviamente per alcune vocali sarà più difficile, ma
saranno tutte avanti e impostate.
Considerazioni
Questo
esercizio serve come feedback sensoriale da mantenere poi anche nel canto l’idea
di suono proiettato in avanti "come per riempire la parte alta degli zigomi", evitando di fare
cadere troppo la mandibola o di arretrare il suono. L’esercizio consente di
pensare alla "linea del suono" a livello della zona alveolare, sopra i denti incisivi superiori, facendo attenzione che il suono non vada
indietro verso il palato molle, ma sempre avanti e sui denti. L'’idea deve essere non di vare un vovione ma di una pronuncia
piccola e un suono leggero e fluttuante, come se rimanesse appeso alla cupola
sopra ai denti superiori. (parte superiore e anteriore del palato) e si appoggiasse alla parte frontale del volto. E' possibile poggiare le dita sulla parte alta degli zigomi e pensare di farli vibrare con il suono, utili sono anche dei massaggi agli zigomi sia con movimenti rotatori che non l'idea di impastarli.
Usando
l’esercizio della matita tra i denti, salendo in acuto (e successivamente senza
la matita) è necessario dare scarico alla voce, come se esplodesse in fuori.
Questo mantenendo l’orizzontalità della linea superiore sopra al labbro
superiore, ma non quella inferiore, che resta morbido come la mandibola. L’ampiezza
sonora salendo agli acuti si svolge
penando di alzare tutta l’arcata degli zigomi, concentrando la pronuncia ampliando
la base superiore della sugli zigomi e idealmente andando ad ampliare anche la
zona verso le orecchie (ma attenzione a non arretrare il suono che va
proiettato sempre avanti). Non stirare tutta la bocca in orizzontale la tenere
l’orizzontalità nella parte superiore della bocca-zigomi e la verticalità nella
parte medio-inferiore della bocca. Un magnifico esempio si può trovare qui:
Teresa Berganza stottolinea alla cantante mentre va in
acuto di allargare e alzare i muscoli facciali all’altezza degli zigomi,
mantenendo e gradualmente aumentando l'ampiezza verticale della bocca, ovvero
rilassare mento e mandibola, con l’idea di “mordere
una mela” o pensando al gito di fiato.
Spero di essere stato utile, a presto!
Andrea