Mi scrive Aleta, dalla Spagna,
ragazza di 24 anni con una voce di mezzosoprano dal timbro potenzialmente caldo
e ricco di armonici. Mi ha inviato un video in cui canta, chiedendomi un
consiglio: sente la voce spesso affaticata e non riesce a sostenere agli acuti.
Aleta abbassa molto la mandibola e non sfrutta le risonanze anteriori, la voce
è chiusa, cupa, artificiosamente ingrossata e per questo pesante da portare su.
Lo scuro e la potenza nella voce non si trovano MAI alterando la propria
natura, lasciando che i suoni magari vadano indietro o adirittura pensandoli
come “ingoiati,mangiati”. Inoltre, mi segnala che l’insegnante le fa pensare ad
uno sbadiglio aprendo e dilatando tanto la gola in basso, “come per arrivare all’ombelico” (parole di Aleta). In sintesi
tecnicamente non fa altro che infossare la voce e incupirla, schiacciandola e
costringendola in dietro e in basso, certo all’inizio la voce risulta potente e
scura ma è caricaturale e snaturata e a lungo andare crea danni alle corde
vocali, abbiamo uno squilibrio risonantico con ipersfruttamento delle risonanze
inferiori.
Ciò che consiglio sempre
all’inizio degli studi o in chi ha difficoltà come Aleta è di fare un training
per trovare o ritrovare la naturalezza e la spontaneità nella voce,
sperimentando che il canto è un’estensione del parlato, non bisogna mai tradire
il proprio timbro e la natura della voce.
Ecco brevemente un protocollo per
chi inizia lo studio o per correggere suoni ingrossati, si tratta di una
proposta che non va attuata o pensata rigidamente. Mi servirò di alcune
immagini sperando sempre possano aiutare a chiarire quanto espongo,
2. Agli
allievi a volte suggerisco di pensare
allo spazio orale tra lingua e palato come ad un piano o uno spazio, una
sorta di cassa armonica che si apre verso l’alto. Guardate le
immagini: potete immaginare la lingua come un piano A e il palato come
piano B, mentre il piano A si abbassa e rilassa in modo controllato,
maggiormente si alza invece il piano B. E’ questo il movimento su cui
esercitarsi agli inizi dello
studio del canto. Provate a mettere la mano sotto alla mandibola e a
pronunciare le vocali AEIOU modificando l’apertura del piano B, avvero il
palato (in altre parole aprendo e alzando la mascella superiore come per
portarla verso la parte posteriore della testa), lasciando che la voce si
espanda fuori dal volto, come se scoppiasse contro ad un muro immaginario
esterno. La vostra voce è tutta in alto e si apre in avanti, proprio come
lo spazio tra lingua e palato (pensato come una sorta di megafono
flessibile).
3. Ora tenendo stabile questa immagine di apertura e spazio orale con mandibola rilassata e controllata (come nell’esercizio di tenere la mano sotto) e apertura verso l’alto e l’esterno del cavo orale (apertura della mascella superiore in alto e indietro), è possibile fare degli esercizi di impostazione della voce per trovare squillo, punta, naturalezza. Sotto vi porto alcuni esempi che utilizzo.
Esercizio con la M a bocca chiusa: più
salite in acuto e più pensate al piano bocca-palato che si apre e amplia, tenete
una mano sotto la mandibola inferiormente, lasciate che la voce risuoni uscendo
in modo continuo davanti a voi aprendosi. Potete esercitarsi in una zona comoda
su terze ascendenti e discendenti, salendo di semitono e poi lo stesso su
quinte.
Esercizio sulla PHI: pronunciare questa
sillaba pensando allo scoppio della voce in avanti, esercitatevi in una zona
comoda su terze ascendenti e discendenti, salendo di semitono e poi lo stesso
su quinte. Stessa cosa usando la sillabata THI, pensando che la voce
scoppi avanti e lontana, aprendosi come un ventaglio (aiutatevi con l’idea
della mascella superiore che si alza).
Raccomando ti
mantenere una pronuncia chiara e naturale, con le vocali italiane AEIOU,
articolando bene e se serve in modo esagerato.
Altri esercizi di
pronuncia e articolazione, articolare
le seguenti coppie di sillabe, notare
che sono presenti tutte le vocali italiane pure:
·
Vi ve va vo
vu-vi ve va vo vu
·
Pi p epa pop
u-ti te ta to tu
·
Vi ve va vo
vu-fi fe fa fo fu
·
Mi me ma mo
mu-di de da do du
·
Bi be ba bo
bu-ri re ra ro ru
·
Bi be ba bob
u-li le la lo lu
Ricorcatevi dunque all'imamgine di cantare aprendo la bocca come se fosse un piano armonico che si regola in modo flessibile aprendo la mascella e tenendo la mandibola rilassata e controlllata. Fate uscire il suono con continuità , pensando di aprirlo verso l'sterno come se aveste un megafono. Alcuni allievi hanno trovato utile anche l'idea di suono che si apre sulla parte anteriore e altra del viso tra labbra e radice del naso. Tenete la voce naturale, senza artefarla o pensare di fare una voce lirica, "grossa o voluminosa", il suono squilla fuori e lontano, come se volessimo sentirne l'eco in una chiesa (questa idea dell'eco del suono è stata spesso di aiuto agli allievi).
Se volete potete provare a cantare qualche frase di una canzone tenendo una mano sotto la mandibola per controllarla e pensando si aprire il suono proprio aprendo e alzando la mascella., lasciando che la voce si espanda.
Come esposto questo è solamente un training iniziale, successivamnete si potrà lavorare su una maggiore apertura e sgangio mandibolare senza fare cadere il suono e su tutti gli altri accorgimenti che trovate nel blog.
Spero di essere stato di aiuto, a presto
Andrea