venerdì 2 ottobre 2015

Cantare senza usare la gola e l'attacco


Rispondo ad Alice che nei post precedenti mi ha posto la domanda di come poter cantare e iniziare i suoni senza usare la gola. Ricordo che  questi post hanno carattere informativo, è importante essere seguiti personalmente da un insegnante di canto che possa guidare l'allievo in maniera mirata. Nel limite di questo mezzo cercherò di dare qualche suggerimento, che spero possa risultare utile, non dimenticate che per qualsiasi dubbio potete contattarmi. 
Cercherò di essere più chiaro e conciso possibile: il canto cosidetto "di gola" si verifica quando l'allievo focalizza l'attenzione dell'origine del suono e della voce parlata a livello della gola e delle corde vocali, spesso utilizzando in maniera eccessiva la muscolatura del collo. In altre parole si fa iniziare o si attacca il suono a livello della gola. Ovviamente il suono come sappiamo nasce dal contatto delle corde vocali con l'aria, l'obiettivo di un cantante è quello di cantare con morbidezza liberandosi dal senso di costrizione che subentra usando la gola, imparando ad impostare la voce per usarla senza fatica, per molto tempo e con il minimo dispendio di energie. Ciò è possibile attraverso un lungo training poiché gli elementi da coordinare sono differenti.
Fatta questa premessa come è possibile non cantare di gola? Offro un suggerimento: il lavoro verte sul pensare al suono non come originato dalle corde vocali e portato su e fuori con il fiato, ma esso va pensato già alto, come se fosse un fiocco di neve che scende dall’alto, questo è il concetto di base: suono elevato. Dunque una volta inspirato correttamente il cantante deve pensare e immaginare che il suono nasca in alto, agli allievi generalmente suggerisco di pensare ad una pallina o una sfera di luce che nasce in alto e davanti al volto e che rimane alta fluttuando, come se galleggiasse in sospensione.
Oltre al pensiero, un esercizio utile è quello di emettere una HN ascoltando la risonanza alta che si produce e proprio qui dove fluttua la HN si pensa all’immaginario attacco o origine del suono. Dunque si sposta l’attenzione dalla gola alla parte alta del volto. Ora, al posto della HN provare a pronunciare una O lascando che essa nasca in alto e fluttui sospesa, contemporaneamente rilassare la mandibola come se fosse anestetizzata.  In tal modo la gola si sgrava poiché il suono nasce ed è sospeso in alto e li rimane fluttuando, sotto bocca e gola sono rilassate e morbide mentre si mantiene fisso l’attacco alto. Spesso si percepisce un senso di suono aereo, molto leggero e questo aspetto è positivo.
A questo punto offro un ulteriore suggerimento, pensando al suono come ad una sfera di luce che nasce e fluttua alta, emettendo la O lasciare che le risonanze si espandano ovunque, a 360° come se i raggi andassero ovunque: in alto, in basso, lateralmente e frontalmente. Dopo avere eseguito questo esercizio è possibile iniziare a cantare pensando sempre a questo attacco molto alto  mentre in basso gola e mandibola sono morbidi.Questa idea di suono sospeso in alto dovrebbe aiutare chi tende ad usare la gola.
Offro delle immagini per darne un’idea visiva. 


 A sinsitra il suono che dalla gola sale in alto ede sce fuori dalla bocca: potendo dare origine ad un suono cosidetto di gola. A destra l'imamgine del suono attaccato o originato in alto simile ad una sfera di luce che si espande a 360°, mentre la mandibola e gola si rilassano. 

Nell'imamgine sopra l'idea visiva di suono preso dall'alto e fluttuante, come sospeso.

Per chiunque desideri approfondire le basi del canto suggerisco la lettura dell'opera: "Semplicemente cantare", ABeditore- Andrea Pietro Cattaneo. Ricordo che per qualsasi dubbio o incertezza potete contattarmi.

A presto e spero di essere stato utile.

Andrea